Lectio divina sul Magnificat
LA MADRE DELLA PAROLA E IL SUO CANTO
Premessa
La scelta del Magnificat per questa nostra lectio non è casuale né senza sfida. Questo cantico vibra nella quotidiana Liturgia delle ore: al Vespro nella liturgia romana, al Mattutino nella tradizione liturgica bizantina, armena e maronita.
Trattandosi di un testo quanto mai familiare, occorre superare il livello del già noto, quella sorta di eccessiva familiarità che labitudine della recita quotidiana può ingenerare, per lasciarci nuovamente sorprendere da qualche scintilla di questa divina parola. Un testo poetico interpella non solo per quello che dice, ma per come lo dice. In poesia, più che in ogni altro ambito, è la forma che porta il contenuto. E primieramente non è lintelletto che la parola poetica intende raggiungere, ma lintera persona con le sue emozioni e sentimenti.
Occorre dunque sintonizzare lanimo, mettersi in ascolto profondo.
Cosa non facile come potrebbe sembrare, perché un testo poetico nato in tempi lontani e il Magnificat vanta una storia bimillenaria è presumibilmente lontano anche per linguaggio e forma letteraria. Ragione in più per ascoltare questo cantico con amorosa attenzione, come fosse la prima volta. Lo chiediamo umilmente alla Madre del Magnificat: ... (Testo Completo)