Da alcuni decenni in diversi paesi europei e negli ultimi anni anche in Italia sta aumentando il numero degli adulti che si avvicinano alla Chiesa e chiedono il Battesimo. Parallelamente cresce anche il numero di fanciulli non battezzati che, giunti all´età scolare, chiedono di diventare cristiani. Il problema ha stimolato un´attenta riflessione a livello teologicopastorale e ha suscitato in diverse Chiese particolari la ripresa, in forme diverse, del catecumenato. Lo stesso Codice di Diritto Canonico prevede che le Conferenze Episcopali si preoccupino di fornire direttive al riguardo.
La nostra Conferenza Episcopale si più volte interessata del problema, alla luce delle esperienze che si andavano diffondendo in varie diocesi italiane. Più volte si accennato al problema nei dibattiti del Consiglio Episcopale Permanente e con particolare attenzione l´Ufficio Catechistico Nazionale, in collaborazione con l´Ufficio Liturgico Nazionale, ha iniziato a seguire l´evolversi della situazione.
Per sorreggere tale impegno, il 13 settembre 1993, con lettera del Segretario Generale della C.E.I., d´intesa con la Commissione Episcopale per la dottrina della fede e la catechesi, veniva data formale costituzione a un Gruppo nazionale di lavoro per il catecumenato, come settore dell´Ufficio Catechistico Nazionale. Il Gruppo nazionale di lavoro ha affrontato il tema seguendo, innanzitutto, le indicazioni del Rito dell´iniziazione cristiana degli adulti (RICA) e ha individuato un triplice percorso di ricerca e di riflessione teologicopastorale: a) catecumenato per gli adulti; b) catecumenato per i fanciulli da 7 a 14 anni; c) catecumenato per gli adulti battezzati ma non evangelizzati.