Il Corso, proposto ai Coordinatori che lavorano negli Uffici diocesani per la progettazione/realizzazione della catechesi per le persone disabili, ha perseguito i seguenti obiettivi:
1. Riconoscere, attraverso lesperienza personale e diretta dei partecipanti, il significato della presenza della persona disabile sia nel rapporto interpersonale che nella vita comunitaria sociale ed ecclesiale.
2. Valorizzare la conoscenza e la sensibilità reciproche nel rapporto con i portatori di handicap, per un generale arricchimento della catechesi.
E stato condotto dagli specialisti: Dott. Corrado Dastoli, Psichiatra presso lIstituto San Giovanni di Dio Fatebenefratelli - Genzano di Roma; Dott. Franceso Pieroni, Psicologo e Presidente dellI.G.A.R. - Istituto di Gruppo Analisi di Roma.
Hanno partecipato al Corso 40 catechisti provenienti da 21 diocesi italiane.
Si è adottata una metodologia sostanzialmente attiva e centrata sullautoapprendimento. Base del percorso formativo è stata lesperienza vissuta dai partecipanti sia a livello personale che nel contesto della formazione.
Il Corso si è articolato in cinque moduli formativi svolti sia in ambito assembleare che in gruppo, con lapporto di conduttori esperti.
Come è stato detto dal Dott. Corrado Dastoli durante lapertura del Corso, si è voluto fare esperienza di comprensione, dallinterno dellesperienza umana, di comunicazione, in una condivisione basata sul capire reciproco, di umanizzazione, perchè luomo nasce con un limite strutturale alla condizione umana.
Aiutandoci a capire meglio queste tematiche abbiamo potuto comprendere qualcosa di più non solo delle persone disabili ma anche di noi stessi.
Il Dott. Francesco Pieroni ha proposto lesperienza del Corso formativo secondo limmagine campestre del maggese, che vede il lavorare e rivoltare la terra per farla germogliare.
Ciascuno è stato invitato a riformulare i propri pensieri ed emozioni sia a livello individuale che di gruppo, tramite i gruppi esperienziali nei quali ripercorrere le proprie esperienze attorno ad elementi specifici suggeriti dai conduttori, mediante situazioni di gioco e di simulazione; i gruppi applicativi più mirati al lavoro specifico di catechesi con le persone disabili tramite la riflessione comune sul vissuto esperienziale; le sintesi assembleari come somma e moltiplicazione delle varie esperienze tramite lelaborazione di un Giornale di bordo redatto dai due sottogruppi e condiviso poi nei momenti assembleari.