Tra le varie modalità di formazione permanente che si stanno diffondendo in Italia, sta affermandosi in modo sempre più deciso quella che si realizza attraverso laccostamento diretto alla Bibbia. In questa riscoperta della parola di Dio scritta hanno avuto uninci-denza determinante sia le ripetute autorevoli affermazioni del Magistero ecclesiale, da quelle del Concilio (cf. DV 21), a quelle più recenti del Magistero Pontificio, a quelle dellEpiscopato Italiano, sia lopera di promozione dellapostolato biblico svolta dai biblisti, dalle riviste bibliche, dallUfficio Catechistico Nazionale e da molti Uffici Catechistici Diocesani, mediante gli appositi Settori di Apostolato Biblico.
Ma nella riscoperta della Bibbia ha avuto una notevole incidenza anche una nuova sensibilità diffusa tra i laici cristiani. Già il sondaggio del 1989 sulle varie esperienze di catechesi degli adulti presenti in Italia aveva rilevato che gli adulti dopo un triennio di catechesi svolta con il catechismo Signore, da chi andremo? preferivano ritornare a una catechesi più biblica, per cogliere nella Bibbia le tappe fondamentali della storia della salvezza, o per approfondire con essa i misteri celebrati nel corso dellanno liturgico, o per fare un percorso di formazione guidato dalle letture bibliche della liturgia domenicale. Questa preferenza per il testo biblico era determinata dal bisogno degli adulti di:
- cogliere il messaggio cristiano nei suoi fondamenti biblici e nella sua dimensione storico salvifica, piuttosto che nella riformulazione sistematica fatta dai teologi;
- riscoprire il messaggio salvifico come una storia da narrare, al centro della quale cè una Persona, Gesù Cristo morto e risorto, piuttosto che una serie di verità da dimostrare;
- interpretare la propria vita allinterno della storia della salvezza; si sa che è più facile correlare la vita quotidiana con la parola di Dio scritta (che narra la storia di Dio con noi), che con una riflessione teologica.