La formazione di coloro che svolgono il servizio della catechesi è avvertita costantemente dalla comunità cristiana come una questione di grande rilevanza, in ragione della delicatezza del ruolo che la figura del catechista ricopre nella vita ecclesiale. Non cè una stagione che possa dare per scontato questo aspetto. Gli esempi potrebbero essere molti. Tra i tanti vorrei citare quanto espresso in un contesto non troppo lontano al nostro in ordine di tempo, eppure molto diverso in ordine allo scenario sociale e religioso, alla vita ecclesiale, al modo di intendere il servizio catechistico.
Nel Piccolo manuale del catechista del 1924 si legge:
Molti lamentano lo scarso frutto che si ricava dallinsegnamento del catechismo. E veramente chi considera lo stato della nostra società, la quale pur si dice cristiana, mentre si può dire che ne ha quasi solo il nome, chiede a se stesso, se agli uomini che la costituiscono, sia stato impartito un insegnamento religioso. Non è certamente esagerato dire, che la causa principale per cui si è ricavato così scarso frutto, sta nel fatto che generalmente il catechismo non è stato insegnato bene perché coloro a cui era stato affidato al nobile e difficile compito, non erano stati preparati in nessun modo, alla loro nobile e delicata missione (G. Perardi, Piccolo Manuale del catechista, LICE, Torino 1924, p. 1).